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Retinopatia ipertensiva

QUANDO LA PRESSIONE SISTEMICA E’ ALTA

 

L’ipertensione sistemica è quella condizione clinica caratterizzata da una pressione arteriosa più o meno alta. E’ una patologia diffusissima ma, se diagnosticata e curata in modo scrupoloso difficilmente causa danni irreversibili. Essendo una malattia polidistrettuale interessa vari organi, quali il cervello, il cuore, il fegato, il rene e l’occhio. La retinopatia ipertensiva rappresenta la manifestazione oculare della ipertensione arteriosa. Essa è caratterizzata da un ampio spettro di alterazioni vascolari retiniche direttamente correlate alla frequenza e al grado di innalzamento della pressione arteriosa sistemica. L’innalzamento della pressione, all’interno del vaso arteriolare retinico, innesca dei meccanismi di compenso costituiti dalla contrazione delle fibrille elastiche della parete vasale. Questa contrazione porta ad un restringimento del lume vasale e ad un aumento della tortuosità del vaso stesso. Se però il valore pressorio non si riduce, con una corretta terapia, i meccanismi di compenso cessano causando la vasodilatazione con conseguente stravaso di liquido nel tessuto retinico ( essudati cotonosi ) e, successivamente, emorragie ( emorragie a fiamma ). Nelle fasi avanzate, quando la malattia non viene curata per lunghi periodi, si assiste alla comparsa di edema retinico, con deposizione di essudati duri intorno alla fovea ( stella maculare ), ed alla sofferenza ischemica delle cellule retiniche che, morendo, si depositano in ammassi ( drusen ). In virtù di questi meccanismi evolutivi, la retinopatia ipertensiva viene clinicamente suddivisa in quattro stadi:

 

 

Stadio 1: restringimento e tortuosità dei vasi retinici;

 

Stadio 2: al restringimento ed alla tortuosità si associano gli schiacciamenti artero-venosi ( schiacciamenti A-V ). Questo stadio presenta 4 gradi evolutivi:

 tenue accentuazione del riflesso arteriolare, lieve attenuazione arteriolare generalizzata e occultamento venoso.

 evidente accentuazione del riflesso arteriolare, spostamento della vena con incrocio ad angolo retto sotto l'arteria a livello degli incroci arterovenosi.

 arteriole a filo di rame; inclinazione della vena distale su un incrocio arterovenoso; assottigliamento della vena da entrambi i lati dell'incrocio e deviazioni ad angolo retto delle vene.

 arteriole a filo d' argento.

 

Stadio 3: caratterizzato dalla presenza di edema retinico, emorragie a fiamma, essudati cotonosi e drusen. Quando l’edema e gli essudati interessano la macula si parlerà di stella maculare; situazione che causa una grave compromissione della vista.

 

Stadio 4: caratterizzato dalla comparsa di un edema del disco ottico ( papilla da stasi ) per ipertensione endocranica. Questa situazione configura il quadro clinico, molto grave, della ipertensione maligna.

 

La sintomatologia è praticamente silente fino agli stadi 3 e 4 quando insorgono calo del visus ( stadio 3 ) e disturbi neurologici ( stadio 4 ).

 

La diagnosi avviene, principalmente, attraverso l’esame del fondo oculare; cosa alla quale, almeno semestralmente, un paziente iperteso dovrebbe sottoporsi. La terapia fonda il suo cardine sulla regolarizzazione della pressione sistemica. Negli stadi 3 e 4 si deve ricorrere al trattamento laser fotocoagulativo, al fine di distruggere le aree retiniche ischemiche. In questa situazione, però, il recupero visivo risulta difficile. 

 

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27 luglio 2024

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