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  • May

    09

    2024

ASKANEWS - Gli esami diagnostici innovativi devono essere eseguiti contestualmente all'effettuazione della visita medico specialisica oculistica

 

 

ASKANEWS

Gli esami diagnostici innovativi devono essere eseguiti contestualmente all'effettuazione della visita medico specialisica oculistica

 

(LEGGI L' ARTICOLO)

Roma, 9 mag. (askanews) – Negli ultimi dieci anni la medicina ha fatto passi da gigante anche grazie alle nuove tecnologie per la diagnostica. Esami immensamente più accurati che consentono diagnosi precoci e cure tempestive. Anche e soprattutto in oculistica dove strumenti di ultima generazione oggi accompagnano e coadiuvano lo specialista offrendo terapie sempre meno invasive, sicure e di rapida esecuzione.

Matteo Piovella, presidente SOI: “Oggi abbiamo tecnologie molto sofisticate che sono in grado di riconoscere differenze di un millesimo di millimetro, stampano questa evidenza come se fosse una lastra o una TAC e quindi questo ci permette da una visita all’altra di poter vedere l’evoluzione della malattia. Fare la diagnosi senza questi strumenti è praticamente impossibile, penso alle maculopatie. Ma oltretutto questi sono esami che prima non si facevano semplicemente perché non c’erano. Oggi ci sono, non usufruirne sarebbe come fare una visita cardiologica senza fare un elettrocardiogramma”.
Non sempre però – fra liste d’attesa ed esigenze di risparmio -il sistema sanitario riesce a tenere il passo con i tempi. Oggi l’esame diagnostico può essere fatto direttamente in sede di visita oculistica

“Siamo ancora a una metodologia nel sistema sanitario nazionale – sottolinea Piovella – riferito alle mutue degli Anni Sessanta: fai le visite a pezzi – il fondo, per le lenti, per la pressione – tempi in cui non c’erano gli esami diagnostici quindi non si facevano. L’esame diagnostico deve essere effettuato contestualmente alla visita perché è grazie agli esami diagnostici che noi facciamo la diagnosi, individuiamo la malattia, ma soprattutto attiviamo immediatamente una cura. Avere un sistema che prima fa la visita, poi ti manda all’ufficio prenotazioni a riprendere appuntamento per fare questi esami è veramente anacronistico ma soprattutto crea una difficoltà di accesso ai pazienti e la maggior parte dei pazienti non si cura. Oggi in ospedale per una visita oculistica c’è un anno di attesa se non di più, così come ci sono oltre due anni di attesa per sottoporsi all’intervento di cataratta che è l’intervento più eseguito e di maggior successo e di maggior vantaggio per il paziente. Dobbiamo fare in modo che queste conquiste positive, solo a vantaggio dei pazienti, vengano messe a disposizione con le risorse necessarie. Per questo è anacronistico oggi sostenere che in oculistica si fanno delle indagini, degli esami, inutili che aumentano i costi. Oggi in oculistica si sta cercando di fare tutti gli esami che finora non era stato possibile fare, e che ora siamo obbligati a fare, semplicemente perché prima non esistevano le apparecchiature. Da quando abbiamo queste capacità di cura dei pazienti, la richiesta di essere curati adeguatamente è aumentata di 10 volte”.

 



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