La Società Oftalmologica Italiana SOI - prima Società Medico Scientifica Specialistica Italiana, fondata il 5 settembre 1869 - è una Istituzione dello Stato italiano vincolata al rispetto delle Regole e delle Leggi poste alla base del Suo essere Ente Morale riconosciuto con Regio Decreto del 19 luglio 1924 a firma del Re d’Italia Vittorio Emanuele III
Per fugare qualsiasi ulteriore dubbio il Decreto Reale del ’24, nella parte finale, recita così: “Ordiniamo che il presente Decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserito nella raccolta ufficiale delle Leggi e dei Decreti del Regno d’Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare”.
È a tutti nota l’attività che, da più di vent’anni, è stata svolta per far crescere la SOI e renderla il riferimento Etico Scientifico dell’Oftalmologia nel rispetto del suo ruolo istituzionale a salvaguardia della vista: il tutto armonico e in ottemperanza a un succedersi di mandati elettivamente ricevuti in rappresentanza dei Medici Oculisti Italiani.
SOI è lo straordinario Socio Fondatore di un'altra Istituzione riconosciuta dallo Stato l’Agenzia per la Prevenzione della Cecità. Nell’ultimo decennio ha dato vita alla Fondazione “Insieme per la Vista – Onlus” per fornire assistenza alle Persone deboli e, la stessa Fondazione, è Socio Fondatore, con delega specifica per la medicina, della Fondazione Treccani: la più importante organizzazione a sostegno e tutela della Cultura in Italia.
Purtroppo, però, questo percorso di virtuosa evoluzione, non è riscontrabile in alcuni colleghi i cui comportamenti hanno destato (e destano) pesanti perplessità sia sotto il profilo etico, morale e deontologico.
Tutti sanno che l’immagine e l’importanza di SOI sono conseguenza anche dei suoi riconoscimenti istituzionali che la pongono quale naturale e affidabile riferimento tecnico scientifico dell’Oculistica Italiana in quanto Ente Morale riconosciuto ben 95 anni fa.
Da questa natura derivano obblighi, anche legali, di difendere SOI nei confronti di chiunque, illegittimamente e in modo irresponsabile, operi per danneggiarne il ruolo e l’immagine al fine di paralizzarne l’attività. Soprattutto quando questi vili e incivili attacchi vengono posti in essere da chi fa parte della categoria tutelata e ovviamente da chi si rifiuta di ottemperare alle semplici regole di solidarietà civile e morale create e normate per poter dare il massimo sostegno alla Società Oftalmologica Italiana.
Dopo la definitiva ufficiale approvazione dell’emissione del francobollo commemorativo dei 150 anni della SOI da parte dei Ministeri preposti e degli organi competenti avvenuta l’11 aprile 2019, i rappresentanti di AIMO hanno attuato un ulteriore, vigliacco volontario atto di calunnia nei confronti di SOI (il terzo) il tutto al solo fine - delinquenziale - di distruggere la SOI, nel vano tentativo di indurre con l’inganno la politica, a considerare AIMO quale referente dell’oculistica italiana in sostituzione di SOI. Un comportamento malvagio che evidenzia l’assoluta irresponsabilità e indifferenza ai minimi valori etici che dovrebbero caratterizzare non solo ogni singolo medico ma anche ogni singolo cittadino. Un comportamento recidivo che ulteriormente obbliga SOI a difendere i propri valori fondamentali chiedendo a voce alta il rispetto delle regole e delle leggi nelle competenti aule giudiziarie penali e civili.
Per la prima volta nei suoi 150 anni di storia, questi ignobili comportamenti impongono alla SOI di attivare tutto quanto necessario per meglio attivare e sostenere il suo ruolo istituzionale, in ottemperanza alle necessità dei Medici Oculisti e dei Pazienti per i quali da sempre è il riferimento di garanzia.
In questa prospettiva, è indispensabile riferirsi ai pilastri regolamentari della Società Oftalmologica Italiana: l’adesione alla Società, obbliga ogni richiedente l’iscrizione alla conoscenza e al rispetto, delle norme e delle regole che ne costituiscono il fondamento e che le conferiscono il ruolo di Ente Morale. Regole semplici e virtuose che l’aspirante iscritto si impegna a rispettare e sostenere formulando una richiesta di adesione che viene raccolta dal Presidente il quale, sotto la propria responsabilità istituzionale, la presenta al Consiglio Direttivo per l’approvazione. Una formale procedura che riguarda tutti i soci della SOI: sia i nuovi Soci che quelli che, annualmente, rinnovano la loro iscrizione alla Società. Regole semplici e virtuose dal cui rispetto dipendono la significatività, l’immagine e il ruolo di SOI nel mondo.
A differenza di tutte le altre Società Medico Scientifiche, SOI deve attenersi al controllo da parte della Prefettura di Roma: questo significa che ogni anno tutti gli atti di SOI devono essere ratificati dal rappresentante dello Stato. Il che pone particolari attenzioni, specifici adempimenti e virtuose azioni. Questo particolare status conferisce a SOI, anche, una “autonomia patrimoniale perfetta” per cui il Consiglio Direttivo SOI non risponde con i beni personali dei Consiglieri in caso di danno economico eventualmente causato in quanto, appunto, i suoi atti sono direttamente controllati dallo Stato.
Questo non accade nelle altre società medico-scientifiche. In questa prospettiva, gli effetti dei comportamenti illeciti tenuti da AIMO nei confronti della SOI ricadranno direttamente anche economicamente sul patrimonio della Società e, se insufficiente, sui beni dei responsabili e probabilmente potrà, in seconda intenzione, coinvolgere anche i soci. Sul punto, occorre ricordare che la SOI ha presentano una richiesta danni del valore di un milione di euro, che verrà elevata di 700.000 euro in sede di giudizio a fronte degli aggiornamenti del danno causato con il perseverare delle azioni messe in atto dalla illegittima attività attuata dal presidente AIMO dottor Luca Menabuoni a nome del CD e dei propri associati ( o almeno di quelli che sono a conoscenza di esserlo data la prassi di AIMO, di iscrivere, a loro insaputa, più medici oculisti possibile che è il motivo per cui AIMO non rende pubblico l’elenco degli iscritti). SOI prende atto, depositando i documenti nelle sedi opportune, che Luca Menabuoni si vanta pubblicamente sui social di aver scritto “personalmente” al Presidente della Repubblica, al Segretario di Stato, al Ministro della Sanità e al Ministro della Pubblica Istruzione per “far presente lo stato delle cose” affermando contestualmente di rappresentare “l’orgoglio dell’Oculistica perché ha reso l’aria pulita restituendo libertà di scienza e partecipazioni ai Medici Oculisti italiani” evidentemente penalizzati dall’esistenza stessa di SOI. Comportamenti che infrangono ogni limite consentito, attivati puntando strumentalmente sull’impunibilità, che obbligano ad una azione forte e decisa da parte della Società Oftalmologica Italiana.
Una brutta storia creata da brutte persone. Il dottor Marullo, noto attivista che sostiene pubblicamente le azioni intraprese da AIMO, ha un comportamento coerente con la sua storia personale: non si può dimenticare che la Guardia di Finanza ha scoperto che per venti giornate registrava falsamente la sua presenza in ospedale e poi si recava di nascosto a operare in clinica privata. Tutto ciò ha comportato la condanna del Dott. Marullo in sede penale per il reato di “False attestazioni”. E successivamente, è stato anche condannato dalla Corte dei conti per il danno erariale creato alla ASL di Pescara.
Quale etica ci si può aspettare da persone come queste?
Per chiarezza espositiva, il dottor Marullo è stato, a suo tempo, su segnalazione di un Socio SOI, chiamato dalla Società Oftalmologica Italiana, nel rispetto dello Statuto, a giustificarsi: questi, consapevole della condanna ricevuta, ben conoscendo che i condannati per fatti come questi sono per Statuto incompatibili con il ruolo di socio SOI, proprio in quanto SOI è Ente Morale, con un atto che mi piace definire di “Machiavellica destrezza” per evitare la gogna della espulsione da SOI ha rifiutato ogni approfondimento sulla propria posizione presentando subito le sue “irrevocabili” dimissioni dalla SOI, bloccando così, con vergognosa consapevolezza, ogni ulteriore indagine nei suoi confronti.
Quale etica ci si può aspettare da persone come queste?
Se quest’uomo è il Vicepresidente AIMO (con ambizione di futura presidenza), SOI e i Medici Oculisti Italiani cosa si possono aspettare da AIMO?
Come giudicare chi, in modo consapevolmente illegittimo, denuncia alla Prefettura di Roma le azioni di SOI e tutte le iniziative realizzate per festeggiare ufficialmente, insieme ai propri soci e alle istituzioni, i 150 anni di vita della SOI? I 150 di vita istituzionale della Società che rappresenta l’oculistica italiana oltre a essere un patrimonio del nostro Paese?
Quanto detto spiega le ragioni e i contenuti delle azioni intraprese da SOI, per tutela di tutti, nei confronti di AIMO. SOI ha l’obbligo di prendere le distanze dagli iscritti ad AIMO ma soprattutto da tutti coloro che pur essendo parte di SOI, sostengono illegittimamente AIMO. Eticamente e legalmente non è più sostenibile alcuna confusione di ruoli e di appartenenze.
Occorre distinguere con assoluta chiarezza per poter ripristinare la legalità e il rispetto delle leggi e per consentire – come detto – una diretta assunzione di responsabilità (anche economica) conseguente ai comportamenti irresponsabili posti in essere.
Il tutto nel rispetto delle ragioni per cui da 150 anni la SOI rappresenta il riferimento dei Medici Oculisti italiani e dei Pazienti portatori di malattie oculari.
Grazie mille a tutti per aver fatto grande la SOI
Matteo Piovella
Presidente SOI
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