NEWS

S.O.U.
Societ? Oftalmologi Universitari
Genova, 7 marzo 2003

Chiarissimi Professori

F. Cuccurullo
Rettore Universit? di Chieti e Pescara
C. Balacco Gabrieli
Direttore Clinica Oculistica Universit? La Sapienza, di Roma
R. Ratiglia
Direttore Clinica Oculistica Universit? di Milano

La presente ha lo scopo di metterVi al corrente di alcuni motivi di preoccupazione che accomunano la gran parte degli oftalmologi universitari iscritti a questa Societ?. Facciamo riferimento ad una serie di eventi, che stanno rendendo sempre pi? difficile lo svolgimento delle attivit? didattica e scientifica, nonch? il mantenimento dei livelli di qualit? assistenziale nell?ambito delle nostre Cliniche. Il fatto che gli interventi chirurgici oftalmologici siano molto numerosi e frequenti, siano in aumento per il prolungarsi della vita media, e presentino risultati sempre pi? precisi e prevedibili, sta spingendo alcuni a sottovalutarne l?importanza e la complessit?. L'intervento chirurgico di cataratta, che come ? noto ? l'intervento chirurgico pi? eseguito al mondo, ? codificato in un DRG di peso Medicare (ex DM 1994) 0,486; inferiore a quello della estrazione di un dente (0,565)! Tutta la chirurgia oftalmologica viene considerata di bassa complessit? ed ? stata recentemente inclusa nell'elenco delle procedure chirurgiche effettuabili in Day Surgey.
Ora per? emergerebbe addirittura l?orientamento a considerare la chirurgia oftalmologica come eseguibile in ambulatori chirurgici anche non protetti, cio? senza collegamenti con strutture ospedaliere o comunque capaci di offrire a pazienti ed operatori le necessarie garanzie in caso di complicanze o eventi imprevisti. La possibilit? di far eseguire interventi complessi e delicati in ambulatori chirurgici, in momenti come gli attuali di eccessiva enfasi dell'aziendalizzazione, convincer? gli amministratori a ricercare le soluzioni comunque pi? economiche (o meglio apparentemente e provvisoriamente pi? economiche). La conseguenza immediata non pu? che essere l'impoverimento delle strutture e delle risorse dell?oftalmologia pubblica universitaria e ospedaliera. Questo dirottamento dell?attivit? chirurgica verso strutture esclusivamente ambulatoriali produrr? inoltre un?inevitabile esasperazione delle difficolt? che i docenti universitari incontrano gi? a svolgere un adeguato tutoraggio chirurgico per i propri specializzandi. Rendendo nei fatti inattuabile quell?adeguamento alle norme comunitarie, tanto auspicato dalle societ? scientifiche in quanto sinonimo di reale attivit? professionalizzante. Da ci? deriva la nostra preoccupazione, in considerazione anche dell?importanza crescente dell'insegnamento dell?oftalmologia sia nella formazione del medico che dello specialista. Nel definire le modalit? di attuazione dell?attivit? chirurgica oculistica, si devono tenere nella dovuta considerazione la delicatezza e la complessit? di interventi che comportano l'apertura del bulbo oculare. Si deve altres? tenere presente che i pazienti che devono essere sottoposti ad intervento agli occhi sono nella stragrande maggioranza pazienti molto anziani o in et? pediatrica e quindi quasi sempre soggetti esposti a problemi per cui ? indispensabile prevedere un collegamento strutturale ed organizzativo con aziende di natura ospedaliera.
Ci raccomandiamo quindi a voi perch? nelle sedi opportune venga posta la dovuta attenzione a questi problemi che rischiano di diventare molto gravi per i nostri pazienti, per i nostri studenti e per la nostra categoria.

A nome della Giunta Esecutiva S.O.U.
Prof. Francesco Bandello
Prof. Giovanni Calabria
Prof. Leonardo Mastropasqu