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Soi: Oggi i 7.000 medici oculisti salvano la vista ad

un milione e trecentomila persone

23/05/2019 in

News

In corso a Roma il 17° Congresso internazionale della

Società Oftalmologica Italiana.

Punto di riferimento di 7mila medici oculisti è il 17°

Congresso internazionale della Società Oftalmologica

Italiana, in corso a Roma fino al 25 maggio, che quest’anno

celebra i 150 anni dalla sua fondazione. Gli esperti si

confronteranno sui temi più emergenti e sulle sfide del settore oftalmologico. Oggi i 7.000

medici oculisti – secondo i dati diffusi dalla Soi – salvano la vista ad un milione e

trecentomila persone ogni anno. «Tutto questo impone – sottolinea il Presidente della Soi

Matteo Piovella – adeguate risorse per i necessari cambiamenti organizzativi rispetto al

passato. In medicina tutte le innovazioni comportano maggiori investimenti e risorse per

l’acquisto delle tecnologie e minor burocrazia per aggiornare i modelli organizzativi da

condividere con i Sistemi Sanitari Nazionali. In questo positivo contesto è indispensabile

smarcarsi dall’operatività economica basata sul concetto di costo beneficio, filosofia

incompatibile con il necessario rispetto dell’obbligo deontologico e morale a carico del

medico e del rispetto dei diritti costituzionali a carico della politica». «Quello

dell’oftalmologia è un laboratorio in continua evoluzione- ha proseguito Piovella- al servizio

dei pazienti e del diritto alla cura migliore. L’oculistica crea una crescita positiva grazie ai

miglioramenti delle conoscenze e la sicurezza della chirurgia». Il presidente Piovella ha poi

sottolineato come la chirurgia della cataratta, l’intervento più eseguito nel mondo con 26

milioni di casi l’anno scorso rappresenti l’83% dell’attività di un centro chirurgico di

oculistica: «Nel 2018, 650.000 pazienti sono stati operati in Italia con una incidenza

statistica di 11 Persone ogni 1000 abitanti. Nello stesso anno, per rendere l’idea, sono nati

430 mila bambini. La moderna chirurgia della cataratta, fiore all’occhiello del Ssn con il

97% delle chirurgie capaci di salvare la vista dei cittadini, messa a punto da Charles

Kelman 50 anni fa, ha necessitato di costanti e continui aggiornamenti per migliorare

l’affidabilità dei risultati, la sicurezza dei Pazienti e soprattutto ridurre drasticamente il

numero delle complicazioni chirurgiche che ogni anno ammontano a minimo 19.500 casi

ovvero il 3% del totale degli interventi effettuati. Per questo, nel tempo, sono state adottate

migliori tecniche chirurgiche, cristallini artificiali sempre più performanti, strumenti chirurgici

sostenuti dall’incredibile evoluzione digitale computerizzata. Parliamo degli innovativi laser

a femtosecondi, che finalmente hanno permesso di dare una risposta affermativa ai pazienti

convinti da decenni di potersi sottoporre alla chirurgia della cataratta utilizzando il laser e

non la Facoemulsificazione, o dei cristallini artificiali personalizzati per permettere alle

persone di guidare la macchina e leggere il giornale senza dover dipendere da una

correzione con occhiali o lenti a contatto. È impegnativo dover rilevare che, per le note

difficoltà di reperimento delle risorse e di affrancamento dai tempi biblici dipendenti dalla

burocrazia, tutte queste positive innovazioni – sottolinea Piovella – non possono essere

adottate dal nostro Servizio Sanitario Nazionale. Negli ospedali pubblici italiani i medici

oculisti italiani operano con competenza e capacità, ma in quanto a disponibilità degli

aggiornamenti tecnologici siano fermi agli anni duemila, anche perché le risorse necessarie

sono state dirottate per altre tipologie di assistenza». La gestione e la cura delle

maculopatie, è altrettanto problematica infatti colpisce 1 persona su 3 dopo i 70 anni,

riducendone l’autonomia e la qualità della vita. «Esistono terapie intravitreali efficaci- ha

proseguito ancora Piovella- ma i numeri certificano che, in Italia il 70% delle persone affetti

otto −

= sei

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23-05-2019

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