salute
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Gian Maria De Francesco - Mer, 29/05/2019 - 06:00
A oltre 1 milione di persone salvata
la vista ogni anno
La forte incidenza della chirurgia alla cataratta Il presidente Piovella: «Più
investimenti nella sanità»
Gian Maria De Francesco
Si è svolto a Roma, dal 22 al 25 maggio, il 17° Congresso internazionale della Società
oftalmologica italiana ﴾Soi﴿. Nell'occasione è stato celebrato il 150° anno di attività con un
francobollo commemorativo del ministero dello Sviluppo e una medaglia coniata dal
Poligrafico.
«L'oftalmologia è un laboratorio in continua evoluzione al servizio dei pazienti e del diritto
alla cura migliore», ha spiegato il presidente di Soi, Matteo Piovella, ricordando che «oggi
i 7mila medici oculisti salvano la vista a 1,3 milioni di persone ogni anno e tutto questo
impone adeguate risorse per i necessari cambiamenti organizzativi».
Piovella ha sottolineato come la chirurgia della cataratta rappresenti l'83% dell'attività di
un centro chirurgico di oculistica. «Nel 2018 - ha evidenziato 650mila pazienti sono stati
operati in Italia con una incidenza statistica di 11 persone ogni 1.000 abitanti». Le
tecnologie innovative come i laser a femtosecondi riducono l'incidenza delle complicanze
postoperatorie. I cristallini artificiali personalizzati consentono alle persone di guidare la
macchina e leggere il giornale senza dover dipendere da una correzione con occhiali o
lenti a contatto. Ma, osserva, «solo l'1% di chi viene operato riceve i trattamenti con le
migliori tecnologie che, insieme alla cataratta, permettono di operare anche altri difetti
come presbiopia e miopia».
Ancor più problematica è la gestione e la cura delle maculopatie. «Esistono terapie
intravitreali efficaci - ha proseguito il presidente di Soi ma i numeri certificano che in Italia
il 70% delle persone affette da maculopatia non ha accesso alla cura o si può curare in
modo parziale, vanificando i risultati per un difetto organizzativo e di risorse». Mentre in
Inghilterra, Francia e Germania se ne eseguono ogni anno un milione, a fronte di simili
esigenze, in Italia se ne effettuano solo 300mila: questo significa che da noi circa il 70%
dei pazienti che ne avrebbe bisogno, non ne riceve o non ne riceve a sufficienza. La
soluzione? «Portare fuori queste terapie dalla fascia H, ovvero somministrabili solo in
ospedale, e inserirle tra quelle di fascia A», rimarca.
Ecco perché, secondo Piovella, occorrerebbero 150 milioni in più l'anno per riformare
l'oculistica italiana. «Sono i costi per adottare e mettere a disposizione dei pazienti le
ultime tecnologie», afferma, ricordando che «nel 2000 era previsto un rimborso del
Servizio sanitario nazionale di 2.400 euro per un'operazione di cataratta, mentre
attualmente è sceso a 700 euro perché le risorse necessarie sono state dirottate per
altre tipologie di assistenza». Di qui la necessità di maggiori investimenti nella sanità.
«Non accetto che lo Stato non faccia nulla perché non ha risorse a sufficienza per tutti»,
conclude Piovella, alludendo alla possibilità di una maggiore compartecipazione
individuale per determinate spese sanitarie.
La manifestazione ha ospitato anche la più grande esposizione in Italia del settore
oftalmologico, con le ultime novità per curare meglio con l'adozione delle tecnologie
avanzate: apparecchiature diagnostiche, lenti intraoculari, cura degli occhi, dispositivi
medici e, ovviamente, farmaci e antiossidanti di ultima generazione.
Tra questi ultimi il Brolucizumab di Novartis, una molecola di nuova generazione per il
trattamento della maculopatia degenerativa umida che ha concluso positivamente la fase
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