L'intervento di cataratta equivale alla rimozione di un pelo incarnito
“Così afferma il Sindacato dei Medici Anestesisti per favorire un sistema sanitario in default” – afferma Matteo Piovella Presidente SOI – “e, di conseguenza,così agiscono gli ingegneri gestionali impegnati nella salvaguardia delle risorse che, di fatto, hanno strategicamente ‘occupato’ la Direzione Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute. Da un lato, a molti medici manca una conoscenza dell’oftalmologia: per la mia generazione l’esame di Clinica Oculistica non era obbligatorio; dall’altro, chi definisce i tariffari, per risparmiare, inserisce la chirurgia salva vista nel Modello Organizzativo Ambulatoriale ma si ‘dimentica’ di mantenere, comunque, la stessa sicurezza da sempre obbligatoria e garantita nei regimi di Day Surgery e nei Ricoveri Ordinari in tutte le Strutture Private. Per i Medici Oculisti tutto questo è incredibile!”.
Così, sostanzialmente, sostiene chi rappresenta gli anestesisti: essendo questo un momento difficile per chi lavora come dipendente del SSN (non c’è contratto e i Governi stanno alzando sempre più in alto il livello della rappresentatività), chi rappresenta gli anestesisti teme che non sia possibile diminuire il carico di lavoro oggi giudicato dai Medici Anestesisti come insostenibile. Il problema è che, così facendo, da un lato, di fatto, gli anestesisti rinunciano a dare rilievo alla loro significatività specialistica e, dall’altro, assecondano ulteriormente le conseguenze dei tagli lineari che (anche loro) subiscono. Tagli a sola valenza economica, privi di strategia e di selezione, purtroppo incuranti delle necessità dei pazienti per mancanza di conoscenza clinica: scelte che mettono a rischio la sicurezza dei pazienti ed incrementano, esponenzialmente, il numero di complicazioni chirurgiche che possono portare alla cecità.
La Società Oftalmologica Italiana certifica con insistenza che sia indispensabile la “presa in carico del paziente” (cioè una sua valutazione pre-operatoria) da parte del medico anestesista e la sua presenza attiva durante l’esecuzione degli interventi di cataratta: interventi in cui l’oculista è impegnato con tutti gli arti contemporaneamente e, non ha la possibilità di poter mantenere il controllo dei parametri vitali e della necessaria sedazione del paziente.
In tutto il mondo esiste una figura terza rispetto al Chirurgo Oculista Capo Equipe che si occupa della gestione del paziente durante l’intervento chirurgico di cataratta. In tal senso, agiscono le linee guida internazionali. Tale modello organizzativo è attivo in tutti i Paesi Europei, negli Stati Uniti in Cina ed in Giappone: in sintesi, in tutto il Mondo.
In Italia per la legge in vigore, questa funzione deve essere svolta dal Medico Anestesista. In tal senso, la legge italiana posta a tutela della sicurezza dei pazienti, stabilisce l’obbligo della presenza dell’anestesista per tutti gli interventi di cataratta svolti in strutture sanitarie private e di conseguenza anche nelle strutture pubbliche.Ovviamente, nello stesso senso si esprimono le linee guida congiunte stipulate dai Medici Anestesisti e dalla Società Oftalmologica Italiana nel 2006. Così prevede la giurisprudenza della Corte di Cassazione in conseguenza della assenza dell’anestesista in sala operatoria.Corte di Cassazione Sez. IV n.ro 28782/2011 (mancata esecuzione di una anestesia generale) e n.ro 26491/2016 (sulla mancata presenza dell’anestesista).
Ma alla fine, dove viene posto l’interesse dei pazienti? Chi è obbligato dalla legge ad assumersi la responsabilità di tutelarne la sicurezza?
Il fatto che in Italia ci sia una politica sanitaria alla deriva non deve indurre i Medici a sottostare a questi illogici tentativi di contestazione della complessità e pericolosità dell’atto chirurgico al solo fine di legittimare un risparmio economico.
Allo stesso modo, il posizionamento della chirurgia della cataratta nel Modello Organizzativo Ambulatoriale non può significare l’abbandono delle regole basilari di sicurezza da sempre previste, per lo stesso intervento, quando viene effettuato in Day Surgery o in Ricovero Ordinario. La chirurgia della cataratta non cambia di una virgola qualunque sia il modello organizzativo utilizzato. Pensarla diversamente, attivarsi diversamente evidenzia l’impreparazione culturale di chi effettua le scelte di politica sanitaria di questo Paese. È una prospettiva sbagliata: sul piano medico-scientifico,su quello clinico, su quello logico e anche sul piano giuridico: sono note, infatti, le sentenze con cui la Cassazione (Cass.Pen. Sez. IV, n.ro 8254/2011) ha più volte affermato l’irrilevanza dei protocolli, dei percorsi assistenziali e delle procedure fondate su criteri meramente economici e finalizzati al contenimento della spesa sanitaria, capaci di minare la sicurezza del paziente,sostenendo che questi non possono esimere il medico dalla “posizione di garanzia” che questi assume nei confronti dei propri pazienti, né possono ridurre o limitare il diritto alla salute dei cittadini.
Per queste ragioni - il Presidente SOI - prende atto dell’impossibilità da parte dei Medici Anestesisti di voler ripristinare il proprio ruolo e la propria funzione nel sistema sanitario nazionale. Per questo la Società Oftalmologica Italiana attuerà, in tutte le sedi competenti, quanto necessario nei confronti dei Colleghi, delle Direzioni Aziendali, delle Direzioni Sanitarie, delle Regioni e del Ministero al fine di garantire il rispetto dei diritti legalmente garantiti ai cittadini che si rivolgono al SSN: ad effettuare una visita anestesiologica pre-operatoria e alla partecipazione attiva dell’anestesista al loro intervento chirurgico di cataratta o di chirurgia oftalmica salva vista.
SOI, Ente Morale giuridicamente riconosciuto - la Società Scientifica Specialistica di maggior impatto e considerazione a livello europeo - da 148 anni rappresenta istituzionalmente l’Oculistica Italiana e detta le condizioni per il mantenimento della sicurezza e qualità delle prestazioni in ambito oftalmologico nel perfetto rispetto e sostegno della legge e della deontologia medica.
Un ruolo indiscutibile che certamente non può essere minato da chi, in modo meramente auto-referenziale, ha voluto prendere posizione nella nota vicenda Avastin/Lucentis affermando a suo tempo che “SOI deve capire che non può pensare di avere sempre ragione e che quanto sostiene scientificamente e clinicamente è errato ed inutilizzabile”. I fatti hanno dimostrato che quanto affermato da SOI era “scientificamente e clinicamente giusto” ed era “utilizzabile”: da ciò la sanzione amministrativa per 193 milioni di euro per chi non ha rispettato le regole. La più alta mai attribuita in Italia.
Come in quel caso, anche con riferimento alla presa in carico dei pazienti da parte degli anestesisti e alla loro presenza attiva nel corso dell’intervento di cataratta, la SOI intende procedere sostenendo ciò che ritiene “scientificamente e clinicamente giusto” ed“utilizzabile”
Per tali ragioni la SOI e la Fondazione “Insieme per la vista” hanno promosso la campagna denominata “La vista ti salva la vita” nella quale verrà inserita una nuova indicazione a salvaguardia dei diritti dei pazienti operati di cataratta. Si tratterà di un messaggio semplice e diretto in cui si inviteranno i pazienti a rivolgersi ad un’altra struttura sanitaria che sia in grado di garantire il loro diritto alla salute quando prima dell’intervento non è stata effettuata una visita anestesiologica e quando nel relativo consenso informato che viene loro sottoposto, non viene garantita la presenza attiva, in sala operatoria, del medico anestesista.
Ma non basta. Nel caso in cui vi siano dei pazienti che abbiano subìto una complicazione chirurgica e non vi era in sala il medico anestesista, la SOI sosterrà gratuitamente la parte medico-scientifica specialistica necessaria per agire giudizialmente nei confronti della struttura sanitaria inadempiente al fine di ottenere il risarcimento del danno subito.
“Una azione giusta – dice Piovella - per il diritto alla salute dei pazienti e per il rispetto della indiscussa professionalità della maggioranza dei Medici Anestesisti che da sempre condividono la posizione di SOI dandone giornalmente dimostrazione pratica”.
Matteo Piovella
Presidente SOI